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La Grotta della Vecchia Diga (nr catastale 786RE/327Fr) rappresenta il più importante complesso carsico presente nella Riserva Naturale della Forra del Cellina. Si apre sulla destra orografica del torrente Cellina all'altezza della Vecchia Diga (o Diga della Medata) a quota 483 metri e ha uno sviluppo di 1388 metri. La grotta ha uno sviluppo prevalentemente orizzontale e a differenza delle altre cavità dell'area è ricca di concrezioni e nel Corridoio dei Fossili sono presenti molte Rudiste. Quest'area era infatti un mare poco profondo, tipo le attuali Bahamas.

 

Questa interessante cavità, scoperta nel 1952 dall'ing. Corradino Corrado in fase di studio del carsismo della valle durante la costruzione della Diga di Barcis, è stata oggetto di esplorazioni speleologiche, speleosubacquee (alla massima profondità si incontra un sifone oltre il quale vi è il ramo attivo della cavità), di ricerche scientifiche, biospeleologiche e anche idrogeologiche.

 

per gli speleologi dell'Unione Pordenonese CAI, essa è diventata anche centro di didattica speleologica che interessa tutta la Valcellina e di riflesso l'intero territorio montano. La grotta attualemente è chiusa e ne è responsabile il Parco Naturale Dolomiti Friulane.

 

Nel settembre 2013 è stato pubblicato il libro Le acque del Cellina e la Grotta della Vecchia Diga, a cura dell'USP CAI dove oltre a fare il punto della situazione sul patrimonio di conoscenze maturate sulla Grotta della Vecchia Diga fino a oggi, si è voluto inserire la tematica delle grotte in un contesto multidisciplinare dove il protagonista principe risulta essere il torrente Cellina.

 

per informazioni potete contatatre l'USP CAI 

webgestioneusp(at)gmail.com

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