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La casa di Barcis

Barcis (al pari di Claut, Cimolais, Andreis) rappresenta un importante tassello di uno straordinario patrimonio di cultura architettonica locale valcellinese, che le guerre, gli incendi, i terremoti non sono comunque riusciti a cancellare. Gli incendi devastanti, sia dolosi quanto accidentali, che nei secoli hanno mutilato il paese non hanno infatti offuscato una cultura secolare che a tutt'oggi si respira girando per le strette vie del centro di Barcis, e, soprattutto, per le sue frazioni.

Le immagini successive al secondo conflitto mondiale ci fanno scorgere uno scenario di rovine con gli edifici completamente distrutti dalle truppe naziste durante il loro ritiro, ma i muri, il sedime sono rimasti, e soprattutto è rimasta nell'aria quella cultura tramandata dalle generazioni precedenti che ha permesso la riedificazione e la ristrutturazione del patrimonio edilizio locale.

Va tuttavia sottolineato che all'inizio della seconda guerra mondiale gran parte degli edifici era già stata ampiamente trasformata ed adattata alle nuove esigenze dell'abitare, all'interno di una processualità propria di ogni comunità che mantiene sempre, nell'evolversi, un forte rapporto con le caratteristiche materiche e culturali locali. In tale ottica, nonostante Barcis rappresenti una zona di transito, non riscontriamo attualmente quella molteplicità tipologica propria di altre località. Infatti, possiamo sintetizzare i tipi edilizi di Barcis in due categorie: la prima quella delle cosiddette case a ballatoio edificate tra il 1700 e il 1800, che riprendono i caratteri tipologico-formali delle case di Andreis o viceversa, e la seconda a tipo chiuso edificato tra il 1800 e il 1900 molto simile al tipo edilizio ottocentesco presente a Cimolais ed a Claut, caratterizzato da una facciata completamente chiusa con un corpo scale interno, mentre riscontriamo il tipo a loggia solamente nel palazzo Centi ed in alcuni altri esempi ampiamente trasformati, ma sicuramente non possiamo escluderne la presenza in passato.

Come precedentemente esposto, le abitazioni sono state sovente trasformate ed attualmente quelle che rispecchiano le caratteristiche originarie (in riferimento al tipo a ballatoio) sono poco più di una ventina, alcune in condizioni di completo abbandono.

E' significativo che questi fabbricati, che hanno mantenuto nel corso dei decenni le caratteristiche tipologiche dei primordi, siano ubicati in borgate generalmente distanti dal centro del paese; forse è proprio grazie a questa forma di isolamento che è stata possibile la conservazione dei pochi esempi rimasti a testimoniare un ricco passato ed una cultura in via di lenta ed inesorabile estinzione.

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