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La Valcellina ha sofferto storicamente un forte isolamento rispetto alla pianura perchè, fino a un recente passato, era raggiungibile solo con mulattiere. La situazione si modificò al tempo della realizzazione dei primi impianti idroelettrici sul torrente, nei primi del Novecento, quando venne realizzata la storica arteria stradale, ora denominata "La vecchia strada della Valcellina".

Costruita per un consistente tratto sopra il canale realizzato per inviare le acque del torrente verso la centrale idroelettrica, la strada si caratterizza anche per altri aspetti: passa sopraelevata sopra la particolare forra che presenta alti e ripidi strapiombi e, in qualche tratto, è scavata nella roccia, anche in galleria; altre parti sono state realizzate con delle sporgenze sullo strapiombo per procurare sufficiente spazio per l'impalcato stradale. Lunga poco meno di una decina di chilometri, la vecchia strada passa vicino a delle grotte, dette "Bus della Volpe", meta di numerosi speleologi. Poco prima di Barcis la vecchia strada attraversa il torrente Molassa, proveniente da Andreis, che poco distante rende visibile il suo profondo orrido.

Il complesso ambientale percorso dalla vecchia arteria stradale fa parte di una zona tutelata, la Riserva naturale della Forra del Cellina, che interessa, oltre il Comune di Barcis, quelli di Andreis e Montereale. Per questo motivo sono in itinere progetti avanzati per recuperare la vecchia strada per uso turistico, pedonale e ciclabile, come iniziativa di sviluppo economico sostenibile.

Fino al 1906 l'unico collegamento tra la pianura e la Valcellina era costituito dal sentiero di Sant'Antonio che partiva da Maniagolibero (o dal ponte di Ravedis) e raggiungeva Andreis, attraverso forcella La Croce tra il monte Fara e il monte Jouf.

La costruzione dei primi impianti idroelettrici del Cellina ("vecchia diga", canale adduttore e centrale di Malnisio) permise di realizzare il primo collegamento carrozzabile tra Montereale Valcellina e la località Molassa. Per costruire gli impianti era necessaria una strada di cantiere che permettesse di raggiungere i luoghi interessati dai lavori (lungo la forra del Cellina), fino al sito dove doveva essere costruita la diga di presa ("vecchia diga"). La società che doveva costruire queste opere non era però disponibile a prolungare la strada fino alla Molassa, località in cui già esisteva una strada che attraverso la sella del Dint portava a Barcis, l'ingegner Zenari (progettista degli impianti) si offrì di redigere il progetto e di dirigere i lavori per il completamento della strada al puro costo di manodopera e materiali.

Il 27 settembre 1901 i comuni di Barcis,Montereale Valcellina, Pordenone ed Aviano stabilirono la costituzione di un consorzio, con a capo il comune di Montereale, per la costruzione della strada e la sua futura manutenzione.

Il progetto redatto nel 1903 dall'ingegner Zenari prevedeva la realizzazione della strada in tre tronchi:

1- tronco - in sede propria, dal cimitero di Montereale alla località Monciaduda: 4.140 metri di sviluppo non particolarmente difficili, con un solo ponte e qualche arcata di sostegno.

2- tronco - con sede stradale da realizzare con volte in calcestruzzo gettate sopra il canale per quasi tutta la sua estensione, dalla Monciaduda alla "vecchia diga". Solo in qualche breve tratto la strada si discosta dal canale correndogli a fianco: 4.400 metri di sviluppo molto difficili con 3 gallerie, 57 fra ponti-canale e arcate di sostegno.

3- tronco - in sede propria dalla "vecchia diga" alla località Molassa: 1.040 metri di sviluppo di estrema difficoltà con 8 ponti.

La strada venne inaugurata nel novembre del 1906 dallo stesso ingegner Zenari.

Negli anni successivi il tracciato fu soggetto ad alcune varianti: tra il 1920 e il 1922 venne realizzato un percorso lungo la forra del Cellina alternativo alla strada del Dint; nel 1921 fu completata una variante che, nei pressi di Montereale, con una galleria consentiva di accorciare il percorso di circa 2 chilometri; nel 1930 fu realizzato un collegamento con il ponte di Ravedis verso Maniago.

Una ulteriore modifica si rese necessaria nel 1950 quando, in seguito alla costruzione della diga di Barcis, il percorso realizzato nel 1920-22 fu ricostruito più in alto. La strada è stata

dimessa nel 1992.

 

 

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